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Articoli > Tecnica > Andrea Oliva

Andrea Oliva



Sfida all' Ultimo Vagone

( ...quello con le luci rosse )





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Il sistema digitale, lo si sa, ha nettamente ampliato le possibilità di realismo applicate al treno; per vedere i fanali luminosi, quando c'erano, si dovevano, in tempi analogici, far correre le locomotive al massimo voltaggio, non parliamo poi dell'illuminazione interna dei vagoni. Il suono è senz'altro l'innovazione che più colpisce ma poter disporre sempre e comunque di alimentazione sulle rotaie e la conseguente sua adattabilità a ogni necessità, permette veramente di tutto. Ecco perciò l'idea di proporre una semplice, economica, illuminazione di un carro di coda con led rossi  lampeggianti senza dover usare un decoder.
Ad onor del vero sto attualmente provando il programma Win-Digipet ed ho allo scopo approntato un microscopico circuito in H0,



su cui testare l'occupazione di tratta invece che i contatti  reed come consueto per il nostro gruppo sul circuito maggiore.



Da qui la necessità  di disporre di " mini convogli " massimo 45-50 cm. di lunghezza con l'ultimo carro captante corrente per ben segnalare la propria posizione sul tracciato al computer. Vista la ridottissima, per problemi di spazio in casa, estensione del circuito di binari, spesso i convogli sono costituiti da una motrice e da una sola carrozza; per esempio una loco diesel OBB ed una carrozza passeggeri OBB Roco con già l'illuminazione di coda.



Ma non si possono inseguire solo cose già belle e fatte!
Ecco perciò l'esigenza del fai da te e la necessità di realizzare più vagoni di coda con queste caratteristiche. Sono perciò partito da questo convoglio



Voglio aprire una parentesi;  aspettatevi dal sottoscritto solo saltuariamente, non sono mica Enrico, una perfetta aderenza alla nazionalità, all'epoca ed alle caratteristiche della motrice, dalle carrozze e dai vagoni che faccio circolare insieme. L'amico che ho appena citato, ma potrei aggiungervi a pieno titolo anche Massimo, loro sì che studiano le locomotive ed i convogli
" giusti ". Io non sono così e del resto i miei sono solo esempi... da non seguire.
La scelta è caduta su questo carro chiuso della Elektrotren anche in virtù del basso prezzo di vendita, nell'eventualità di un fallimento.



Ma andiamo per  ordine.
Una minilista di strumenti utili.
Trapanino, seghetto, punte da ferro, frese, saldatore  a stagno, tester, pinze spellafili piccole, cesoiette per elettricità, filo di stagno per saldature.

Materiali necessari.
Basetta ramata, Basetta per circuiti stampati, led rossi di diametro 2 mm., filo elettrico sottile, una vite di ottone o di acciaio di 2 mm. di diametro, lunga circa 1-2 cm. con bulloni e rondelle di misura (queste ultime accettabili anche se saranno di diametro leggermente superiore ), lamelle di rame al berillio, un led rosso di diametro 5 mm. lampeggiante già per conto suo, una resistenza elettrica da 670 Ohm, un microinterruttore bipolare ( tipo dip switch ), un ponte raddrizzatore in foto sono quelli neri, ce ne sono due tipologie), un condensatore elettrolitico da 1000 microFarad 30 V.




Sono partito tagliando a metà le lamelle di rame,



ho poi tagliato un pezzetto di basetta ramata di circa 11x18 mm. E l'ho poi forata al centro con una punta di due mm.. Questo sarà l'appoggio delle lamelle di contatto.



Attenzione ora ad asportare accuratamente, io ho usato una fresa a punta sferica molto piccola, la lamina di rame sia trasversalmente per isolare le due lamelle che portano la corrente dalle due rotaie, sia tutto intorno alla vite con rondella poiché un imperfetto isolamento potrebbe provocare un immediato corto circuito.



Saldare le mezze lamelle lasciando circa un cm. di distanza fra una e l'altra tenendole premute ed accostando semplicemente lo stagno al bordo precedentemente tagliato: passando per capillarità lo stagno dovrebbe assicurare una adesione perfetta.
Dedichiamoci ora al carro. Primo foro, diametro 2 mm., perfettamente al centro del sottocassa; attenzione che la resistenza della plastica si sostituisce dopo un attimo a quella della
" zavorra " in metallo che è inserita dentro per appesantire il vagone stesso, usate perciò punte di buona qualità! Inserite di seguito nella vite prima una rondella, poi la basetta con le lamelle e bloccate il tutto dal lato interno con rondella semplice, rondella autobloccante  e bullone e lasciate pure che la vite spunti dentro








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